Tendenze ed Opportunità nel 2024: un Auspicio per la Ricerca Olfattiva Originale

2024 . 01 . 18 | scritto da Silvio Levi

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Tendenze

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Profumo

Il 2023 è stato certamente un anno eccezionale per gli eventi e le tendenze che lo hanno caratterizzato. Per quanto riguarda il nostro settore in particolare, l’articolo della nostra Karen Marin “The Niche/Artistic Fragrance Journey: Highlights of 2023 and Thoughts for 2024” fa un’analisi piuttosto accurata e completa e ci mette in evidenza gli aspetti da tenere monitorati nel corso dell’anno che stiamo iniziando.

Dalla sua lettura mi sorge spontanea una domanda, ovvero se i grandi cambiamenti che le numerose attività di Merge&Acquisition che stanno avvenendo, non limiteranno le opportunità di marchi, esordienti o ancora in fase di sviluppo, che sono caratterizzati da grande innovatività e propensione al rischio nel proporre nuove possibili tendenze decisamente lontane dai temi attualmente leader di mercato, anche nella profumeria artistica.

La crescita dei fatturati di molti marchi indipendenti divenuti nel tempo riferimenti importanti per la profumeria artistica ed ora acquisiti da grandi investitori o multinazionali, se basata fondamentalmente su un limitato numero di fragranze in portafoglio, rischia di legare ai soli best sellers, sempre più promossi e comunicati, l’identità dei marchi e rendere sempre meno proposte le altre meravigliose ed uniche creazioni che nel loro variegato complesso sono espressione della creatività e innovatività dei marchi stessi.

La tendenza a scegliere profumi non ampiamente distribuiti, molto vicini alla propria personalità e stile a cui abbiamo assistito con molto piacere anche sotto la pandemia, rischia di rimanere insoddisfatta da parte di questi marchi mentre la possibilità dei marchi esordienti o minori di essere supportati da un network di retailers indipendenti capaci di gestire un business basato su un numero elevato di slow movers molto originali mi sembra stia progressivamente diminuendo. Il ritorno al brick&mortar è certamente positivo, ma, come evidenzia Karen, si manifesta in una crescita esponenziale dei monomarca più che in una armoniosa e globale crescita di negozi plurimarca specializzati.

Come mi capita spesso di scrivere, ritengo che le innovative creazioni, che per decenni la profumeria artistica ha proposto, sono state un’estremamente positiva attività di ricerca e sviluppo di cui ha sempre beneficiato il mainstream, che ha potuto investire su nuove tendenze che avevano superato la prova del consumatore di nicchia riducendo il potenziale rischio del lancio di certe fragranze nuove per il consumatore del mass-tige.

Per questo il 2024 sarà un grande banco di prova per verificare che le acquisizioni non porteranno ad una riduzione di coraggio nel proporre nuove inaspettate creazioni e che gli spazi garantiti a marchi indipendenti e molto originali non si ridurranno drasticamente nei department store e nei negozi multimarca. Auguriamoci che i nuovi protagonisti dalle robuste potenzialità finanziarie non cerchino solo successi commerciali immediati, ma che supportino anche la ricerca di qualità ed originalità dei loro marchi di nicchia mantenendo sempre una loro vitale e coerente attività.